L’importanza della cronaca locale.

5 Aprile 2017

L’importanza della cronaca locale.

Aristotele, che certo non era poco acuto, era convinto che lasciando cadere da una medesima altezza due oggetti nel medesimo momento quello più pesante avrebbe toccato terra prima. Provate! Lasciate cadere a terra insieme un libro con una biro, poi con un foglio ed infine con lo stesso foglio ma appallottolato. Cosa potete concludere? Che oggetti di massa diversa, qualora potessimo trascurare l’effetto dell’aria, cadono a terra con la medesima accelerazione.

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E Aristotele? Semplicemente non aveva fatto la prova! …e le sue convinzioni erano quelle di tanti di noi oggi, che quando le cose ci sembrano scontate tutto facciamo meno che esperire. Per introdurre definitivamente il metodo sperimentale ed entrare nella Fisica moderna si dovette aspettare Galileo, il primo a verificare questa (strana?) proprietà del mondo. Proprietà che lui spiegò in questo modo: se un corpo pesante cadesse prima di uno più leggero, allora legandoli insieme il più leggero dovrebbe frenare il più pesante così che l’insieme dei due dovrebbe cadere più lentamente del pesante. Ma è altresì vero che il leggero ed il pesante insieme sarebbero più pesanti del pesante e quindi dovrebbero cadere più velocemente dello stesso. Paradosso dal quale si può uscire solo ipotizzando che corpi di diversa massa cadano a terra con la stessa accelerazione.

…ma per avere una formalizzazione di questa intuizione si dovette aspettare Newton. L’accelerazione dipende da una proprietà dei corpi chiamata massa inerziale: a parità di sollecitazione, più è grande la massa inerziale meno il corpo accelera. La forza con cui un corpo è attratto verso terra dipende invece da una proprietà dei corpi chiamata massa gravitazionale: più è grande quella di un corpo, più fatica facciamo per sollevarlo. Solo ipotizzando l’equivalenza di queste due grandezze si capisce perché tutti i corpi subiscono la stessa accelerazione di gravità. Grandezze che però sono logicamente diverse!

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Solo Einstein riuscì spiegare l’arcano. Quando acceleriamo gli effetti sono gli stessi di un campo gravitazionale: siamo schiacciati indietro o verso il basso da una forza invisibile! Viceversa, se precipitassimo in caduta libera l’effetto della gravità scomparirebbe. In altre parole, chiusi in un ascensore non ci sarebbe possibile capire se fossimo vicino al pianeta terra o se stessimo accelerando verso l’alto, spersi nello spazio interstellare, con una accelerazione uguale e opposta a quella terrestre. Massa inerziale e massa gravitazionale sono quindi la stessa cosa. Ma come arrivò a questa intuizione? Leggendo sul giornale l’intervista ad un imbianchino caduto da un ponteggio e miracolosamente sopravvissuto che dichiarava di essersi sentito, mentre cadeva, “senza peso”.

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per saperne di più, o per sapere come è finita questa storia, per voi questa conferenza spettacolo

Il presente articolo è stato pubblicato sulla rubrica “Fisica? Un gioco.” – Sapere, giugno 2015 – ed. Dedalo.

2 commenti

  • Complimenti Federico, a Colle Umberto, nei vari incontri, ci hai offerto un sacco di spunti e cercheremo di farne tesoro! Azzardaremo un po’ di più a scuola con i nostri alunni e a casa con i nostri figli…a volte rischiamo nel gioco, ma non rischiamo nel proporre loro argomenti “alti”, per timore, pudore, inesperienza.Tu invece ci hai trasmesso il seme della curiosità, che significa andare oltre, cercare, approfondire e lo faremo con i nostri ragazzi, certi che esperienze come questa vissuta con te siano occasioni preziose di crescita per tutti! Buon lavoro e grazie!

    • federico benuzzi

      grazie. ma sei troppo buona. io mi sono limitato a riflettere un po’ su cose che conosco lanciandovi spunti…
      il lavoro difficile è il vostro. quello dell’insegnante. il lavoro quotidiano, finalizzato al capire…
      è una fatica che conosco bene. è per questo che sostengo che questa volta a me è toccata la parte facile.
      ma felice che sia stato utile. a presto, fb

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