Le regole, in classe

5 Settembre 2023

Le regole, in classe

Nella prima lezione di fisica sei salito sulla cattedra per far cadere a terra assieme un diario e uno zaino pieno di libri, verificando che arrivano al suolo nello stesso istante, e hai posto la fatidica domanda: perché?

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Alla fine della terza, introdotti i concetti di massa inerziale e gravitazionale, hai dimostrato l’indipendenza dell’accelerazione di gravità dalle due, lasciando però implicita la solita domanda: perché?

In quarta hai lavorato su sistemi inerziali e non inerziali per poi abbandonare la meccanica e dedicarti a termodinamica prima e onde poi…

Infine, in quinta, hai lavorato sodo per far “digerire” a tutti la relatività ristretta e ora, dopo che ne hai evidenziato i “punti dolenti” (esistono sistemi veramente inerziali? E la gravità può andare più veloce della luce?), sei pronto a enunciare il principio di equivalenza, quando…

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Prof?”.

Dimmi, domande?”.

Posso andare in bagno?”.

Ecco, sono quelli i momenti in cui ti cade tutto il “cascabile”, a partire dalle braccia… tre anni che si lavora per arrivare a quel momento catartico e… pipì? Proprio ora?

Quando capitano queste dinamiche, soprattutto se credi nel tuo mestiere e ami la materia che insegni, la reazione potrebbe essere imprevedibile: dal far finta di nulla, passando per il chiedere “la uno o la due?”, al gridare al cielo, tutte le 50 sfumature sono possibili! Bene, onde evitare di trovarmi in queste condizioni sono solito, sin dalla prima e in tutte le mie classi, a “dettare” alcune regole che vanno oltre a quelle istituzionali. Queste poche righe per condividerle (alcune… qualcosa dimentico sicuramente) e, se credete, aprire un confronto.

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  • Non si alza la mano – sottinteso “per chiedere di andare in bagno”. Il motivo è semplice e lo si può ritrovare dell’incipit dell’articolo, ma ci sono alcune sotto-regole da non sotto-valutare: innanzitutto non si può uscire dall’aula più di uno alla volta (e quindi se qualcuno passa tutta l’ora nei corridoi e gli altri sono costretti a usare il cestino la colpa non è mia); se l’argomento che sto trattando è delicato ho il potere di trattenere in classe l’alunno (a meno che non insista con occhioni supplicanti); mi ricordo chi va e quanto sta (in altre parole se qualcuno va in bagno ogni mia lezione 10’ ne terrò conto a tempo debito). Sottolineo che non ho mai un via-vai di persone che escono, anzi, spesso capita che nessuno si alzi per tutta l’ora e rarissimamente nei momenti “chiave”.
  • Non ci si alza – sottinteso “quando entro”. Il rispetto si misura in altro modo. Quello che chiedo è di sedersi ognuno al proprio posto, di guardarsi negli occhi e di scambiarsi un “buongiorno” (a tal proposito ho una storia divertente da raccontare).
  • Se avete fame mangiate – perché a tutti è capitato di avere un languorino (a volte lancinante…), cali di zucchero, stomaco chiuso che non ci permette di fare colazione prima di entrare o altro ancora. Bene, quello che chiedo è di farlo con discrezione, pulendo se si sporca ed evitando le scene alla Fantozzi.
  • Se avete sete bevete – sottinteso “non solo acqua”. Soprattutto nel periodo invernale mi capita di avere mal di gola e una bevanda calda è una manna dal cielo. Purtroppo dalle macchinette il tè caldo esce a temperatura inferno… Ecco, mi sembra assurdo che debbano stare fuori dall’aula aspettando che si raffreddi mentre i compagni (magari) se la fanno sotto!
  • Cellulare no, ma … – Ecco, in questo caso il no è no (fatto salvo quando lo si usi per attività didattiche), ma se hanno bisogno di tenerlo vicino perché è un momento delicato e non avere notizie da fuori li metterebbe in ansia impedendogli di concentrarsi (e momenti così capitano a tutti: il cane che sta male, la fidanzata che ci ha traditi, parenti che vivono vicino l’epicentro del terremoto della sera prima, …) basta metterlo in modalità vibrazione, avvisarmi (senza dovermi dire perché, mi fido) e, se arriva la telefonata o il messaggio, fare la cortesia di uscire dall’aula prima di rispondere.

1 commento

  • Condivido tutte le regole di classe che adotti! Le ore passate a scuola dai ragazzi devono svolgersi in un clima produttivo ma anche sereno.

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