Tra didattica e teatro

Essere su un palco o dietro una cattedra (quando non sopra) hanno più cose in comune di quante non si pensi e l’oscillare tra attore e professore può essere la via per trasmettere in maniera più efficace!

La fisica è una materia rigorosa e, per troppi, difficile, quando non ostica o odiata. Ma può regalare, a chi la capisce e riesce a vedere attraverso la sua prospettiva, stupore e meraviglia, arrivando a intravvedere mondi mai prima neppure immaginati. Dinamiche simili, di estremo divario tra ciò che potenzialmente è e ciò che in realtà passa, sono comuni a tutte le discipline insegnate a scuola. Ma perché questi scogli? E quale può essere il modo di aggirarli?

In questo intervento, a metà strada tra una conferenza, uno spettacolo e un corso di aggiornamento, si racconta un percorso fatto di teatro, didattica, giocoleria e scienza per arrivare a (di)mostrare come la fisica possa essere vicina, reale, comprensibile e, perché no, divertente. Ma, in realtà, ciò di cui si parla non è solo di fisica e della sua didattica, ma dell’insegnare in senso lato!

In Tra didattica e teatro, dopo una brevissima introduzione, si susseguono tre racconti: tre esempi di possibili lezioni su tre argomenti completamente diversi (il primo postulato alla relatività ristretta; la cinematica del toss juggling – la giocoleria lanciata; la matematica del superenalotto). Al termine, insieme al pubblico, si ragiona su differenze e similitudini dei tre percorsi per arrivare a inferire come il teatro, le sue sfaccettature e le differenti tecniche che un attore deve padroneggiare possano rendere le lezioni molto più efficaci.

Pensato per ragionare con colleghi di matematica e fisica di medie e superiori, Tra didattica e teatro è un intervento adattissimo ad un pubblico vario e fruibile da tutte le componenti del patto educativo: insegnanti, alunni, genitori. Un’occasione importante per parlare di scuola che presenta un’idea di insegnamento in cui mi riconosco, trovata dopo anni di ricerca e sperimentazione sul campo, tra cattedra e palco. Non “La” strada, ma sicuramente un percorso possibile, su cui vale la pena riflettere: spunto di riflessione per arrivare a parlare di didattica a 360°.

durata indicativa, compreso il confronto finale: 1h30′ – se siete invece interessati a qualche altra riflessione in merito le trovate qui

qui invece trovi gli altri corsi di aggiornamento


intervento per il festival nazionale di Docenti senza frontiere