
il clima è sempre cambiato, ma…
Il clima è sempre cambiato, ma, detta così, manca qualcosa. Andiamo con ordine.
il presente talk è stato presentato il 23.03.2023 al Salone d’onore del CONI, Roma per la
Giornata Metereologica Mondiale – The future on weather, climate and water across generation
Evento ONU, in collaborazione con il Servizio metereologico dell’aereonautica militare
avevo a disposizione solo 7 minuti…
La terra si scalda. Le fonti di calore sono due: il flusso geotermico e l’irraggiamento solare. Il primo, che dipende dai materiali radioattivi nel sottosuolo – Uranio, Torio, Potassio – è costante. Il secondo, che dipende da una marea di fattori – l’attività solare, l’inclinazione dell’asse terrestre, la forma dell’orbita del nostro pianeta, … – varia nel tempo. Se fate il m.c.m. tra i periodi dei vari fattori si scopre che è di circa 100.000 anni. Ogni 100.000 anni cioè i diversi fattori “si allineano” portando all’alternarsi di periodi glaciali e periodi con temperature simili alle nostre… e su questo non possiamo fare nulla, ma…
Se il sole non ci fosse la temperature sulla terra sarebbe di -243°C: decisamente inospitale. L’unica bella notizia è che non potremmo giocare a curling. Presente? Scoppetto, scoppetto, scoppetto! Però c’è l’irraggiamento solare. Il calore arriva, impatta sulla superficie terrestre e, una parte è riflessa, una parte è assorbita. La percentuale di luce riflessa è chiamata albedo. I ghiacciai hanno un albedo del 95%, l’acqua del 40% circa, foreste e città riflettono solo il 5%: fatta la media del pollo l’albedo medio terrestre è del 30%. Traduco: arriva 100, 30 torna indietro, 70 è assorbito. La terra così si scalda e riemette nell’infrarosso raggiungendo un equilibrio. Se tutto fosse qui la temperatura media sarebbe di meno 18°C.
…ma la temperatura media oggi è di 15°C… cosa ci regala 33 gradi in più? Per chi sta pensando “l’età di Cristo” no, è solo una coincidenza. Il motivo è l’effetto piumino. Presente quando d’inverno vi create quel teporino, sotto le coperte, che piuttosto che abbandonarlo per andare in bagno preferite farla lì, sul posto? Ecco, qualcosa di simile! Qualcosa che non è “energia dall’esterno” ma il “vostro calore” trattenuto.
Ora, fate finta di essere su una altalena. Se spingeste freneticamente, oltre a farvi prendere per pazzi, buttereste via solo energia, tempo e amor proprio. Il modo per “accumulare” energia è spingere col giusto ritmo. Si chiamano frequenze proprie e ogni sistema fisico ha uno (o più) frequenze proprie. Anche l’anidride carbonica! La radiazione solare incidente ha frequenze troppo alte e passa attraverso l’atmosfera senza colpo ferire. La radiazione infrarossa “di ritorno” ha invece la frequenza giusta per eccitare le molecole di CO2 e CH4 – anidride carbonica e metano – e “riscaldarle”… ecco, l’atmosfera, grazie ai gas serra, trattiene calore e si scalda, come un piumino.
L’effetto serra quindi è un bene che ci sia, ma… il troppo stroppia!
Analizzando le carote nei ghiacci si scopre che, negli ultimi 800.000 anni, la temperatura sul globo è cambiata con un periodo di 100.000 anni (ricordate il m.cm.? Lo sapevamo!) e la CO2 ha seguito. Cosa vuol dire? Una forzante, l’irraggiamento solare, ha aumentato la temperatura del globo, i ghiacciai si sono fusi, il permafrost si è scongelato, l’albedo è diminuito e CO2 e metano rilasciati hanno aumentato l’effetto serra, causando un ulteriore aumento di temperatura: un classico ciclo di retroazione positiva! Funziona sempre così! Quando cambia il clima è perché una forzante ha fatto scattare questi effetti amplificanti.
Le forzanti possono essere diverse… Lo Yellowston che erutta, un meteorite di dimensioni dinosauro che impatta, l’irraggiamento solare che varia, …
Ora, la CO2, in 800.000 anni, è sempre stata compresa tra 200 e 300 ppm – parti per milione – con periodo di 100.000 anni. Bene, in 150 anni è arrivata a essere 420ppm: il 33% in più in un tempo 1000 volte più piccolo. Scusa, quanto sei alto? Diciamo 1.80 cm. Bene, è come se lui, che ci ha messo 17 anni a diventare 1.80 cm, domani si svegliasse 2.40. Capite? Il problema è quindi soprattutto la derivata prima, la rapidità con cui sta avvenendo il cambiamento. E la forzante, la comunità scientifica concorda, è la CO2 di origine antropica.
Diffidate da chi parla di vulcani: l’impronta isotopica della CO2 vulcanica è diversa da quella della CO2 dovuta ai combustibili fossili che bruciano… la comunità scientifica, ripeto, non ha dubbi: il clima è sempre cambiato e cambierà ancora. La forzante oggi è la CO2 che il nostro vivere consumistico immette in atmosfera.
In altre parole, se vi chiedete di chi è la colpa… è nostra, e di nostro padre.
sul tema ho pronta una conferenza-spettacolo che sta riscuotendo, tra scuole, teatri e festival, un discreto successo: Problema globale, lunico debito che abbiamo è quello con la Terra – inoltre sono stato direttore di un corso di aggiornamento riconosciuto dal MIUR sempre sulla fisica dei cambiamenti climatici: due delle dieci lezioni di cui era costituito il corso le ho tenute io e sono disposto a riproporle. Aggiungo: in fondo ad ognuna delle pagine del mio sito dedicate al tema trovate un PDF scaricabile che aggiorno ogni 3 mesi con le fonti principali
Ciao Federico, sono sempre stato un po’ scettico sulle “equazioni del riscaldamento globale”, ma ammettiamo che sia tutto giusto. Sono anche sicuro che diminuire la concentrazione di anidride carbonica, metano e -già che ci siamo- tutti gli inquinanti sia cosa sana e giusta, PERO’…
L’Europa nel suo insieme è responsabile dell’8% dell’inquinamento globale, quindi che ci sbattiamo a fare?
Creiamo un grosso danno alla nostra economia e un rischio per la coesione sociale dei nostri popoli e alla fine non ne trarremo quasi nessun benefico. Così -a spanne- dopo tutti i nostri sacrifici- la CO2 scenderebbe da 440 ppm a circa 390ppm (s.e.e o.) rispetto ad un optimum di 200/300 ppm, E questo solo se tutti gli altri paesi del mondo non aumentano le loro emissioni, cosa che mi pare non stia proprio avvenendo.
Dato che il nostro impegno in questo senso è praticamente inutile, non sarebbe meglio investire in opere pubbliche che possano prevenire i guai peggiori del global warming (inondazioni, siccità, venti eccessivi, scarsità di riserve idriche ecc)?
In questo modo proteggeremmo un po’ di più la gente e non la impoveriremmo.
Dimmi che ne pensi,
grazie e un saluto da Luigi Buccelletti
il problema è che un aumento di 5-6 gradi rispetto all’epoca preindustriale porterebbe (secondo tutte le stime) ad una impossibilità per la vita (dell’uomo). io credo che l’Europa abbia invece il dovere di almeno provare a guidare la transizione: dando il buon esempio, da un lato, e costringendo/spingendo gli altri a seguirla (fornendo, anche, tecnologie).
insomma… secondo me o non ci si fida della comunità scientifica o, ammettendo anche solo che “potrebbe” aver ragione, non ci sono scelte. (ed io toglierei il “potrebbe”)