L’Azzardo Del Giocoliere

20 Agosto 2015

L’AZZARDO DEL GIOCOLIERE

Ciao Federico, scusa il disturbo, io avrei visto un tuo lavoro sulla fisica del circo”. Ha visto Fisica Sognante e dalla voce sembra che le sia piaciuto! Bene, si gioca facile! “Volevo proporti un altro lavoro!”. Un altro? Non è interessata al mio cavallo di battaglia? Sono quasi offeso (sorrido), sentiamo! “Beh, pensavo ad un percorso sul gioco d’azzardo”, la matematica del gioco d’azzardo, aggiungo io. “Esatto, in un’ottica di prevenzione…”. Ovvio. “Che metti in contrapposizione il gioco d’azzardo con i giochi virtuosismo”. Ah… “Te la senti?”. Certo! Clic. Perché dico sempre e subito sì, senza pensare!? Perché? La matematica del gioco d’azzardo non è una bazzecola, devo studiare! E poi se voglio fare un lavoro fatto bene devo studiare anche la psicologia, la pedagogia, la legislazione… E tutto questo è la parte facile! Come esibirmi come giocoliere in un contesto di calcolo delle probabilità, calcolo combinatorio e teorema dei grandi numeri senza farlo in modo pretestuoso?

L'azzardo del giocoliere / il nostro gioco - spazio giovani - l

Ma i segnali, quando arrivano, vanno colti. Pochi mesi prima Piergiorgio Odifreddi, dopo aver assistito ad una mia conferenza, mi disse “Benuzzi, lei dovrebbe fare questo per lavoro”. E quando certi consigli ti arrivano da tanta competenza non si possono ignorare. Fu proprio seguendo questo input che decisi di chiedere il part time: avevo bisogno di tempo per leggere, studiare, produrre, allenarmi, creare… ma la scuola restava e resta per me una priorità! E come giocoliere ho bisogno di allenarmi con regolarità. Un lavoro come quello che mi proponevano era troppo: una mole di studio considerevole, in campi che non sono propriamente i miei! Serve tempo per queste cose. Tempo… IL TEMPO! Eureka! Ecco la chiave di volta! Il collegamento! Il fulcro dello spettacolo!!

Una riflessione su cosa sia l’azzardo in generale che tocchi sia il circo che le sale bingo: perché c’è rischio sia in una scommessa che nel saltare un bambino col monociclo! Qualche esempio di calcolo delle probabilità chiaro ed accattivante per far capire quando misere siano le possibilità di vittoria e qualche esibizione di giocoleria per far capire quanto sia difficile lanciare roba per vivere e poi… BAM! Il tempo! Perché più volte giochi d’azzardo più il teorema dei grandi numeri prende piede e le tue vincite tendono a quelle previste: introiti negativi! Ma al tempo stesso più ti alleni più migliori! E le tue probabilità di sbagliare diminuiscono! Più tempo in un caso è più perdite, nell’altro è più successi! Giocare poco per non perdere. Allenarsi tanto per vincere!

L'azzardo del giocoliere / il nostro gioco - spazio giovani - limbiate

Mancava solo un po’ di brio! Qualcosa che rendesse il tutto divertente, spezzando certe riflessioni, stemperando il clima… che bello se qualcuno dal pubblico intervenisse per obiettare che… ma aspetta! “Sì. Può. Fare!”. E così Luca Comastri, attore di talento del panorama Bolognese ancora poco conosciuto solo perché troppo giovane, mi ha prestato la sua voce dando vita a Fazioli: un arzillo vecchietto che interviene durante la conferenza-spettacolo con le domande e le riflessioni che tutti facciamo ma che a volte ci vergogniamo ad esternare, tipo: “Parli bene te, giovinotto, ma poi uno vuole anche rilassarsi! Non può passare il tempo a far fatica per allenarsi! Si suda!”. Si suda, vero, ma il miglioramento che hai dedicando il tempo al virtuoso, invece che all’azzardo, ti porta ad una sorta di realizzazione personale! All’appagamento. Alla Felicità! Ne vuole un esempio? Da cui finale e morale della storia. Inizio, corpo, fine. Un lavoro completo.

È ancora giovane, ma sono convinto che L’azzardo del giocoliere mi darà grandi soddisfazioni! Per saperne di più

Gli stessi argomenti sono trattati in questo corso di aggiornamento, in questo video divulgativo e in questo libro edito da Dedalo

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7 commenti

  • Oggi ho partecipato agli incontri riguardanti la relatività e il gioco d’azzardo. Volevo semplicemente dire la mia su ciò che ho visto e che ho potuto imparare. Inizio con il dire che sono rimasta molto colpita da ambedue gli incontri: concetti per nulla scontati e semplici sono stati resi accessibili un po’ a tutti, a volte anche in chiave giocosa. Penso che la scuola in generale abbia bisogno di momenti così, di “staccare la spina” e vedere la realtà da un’altra prospettiva, o almeno questo è quello di cui – a mio avviso – abbiamo bisogno noi studenti. Un approccio di questo tipo ad argomenti come lo spazio, il tempo, la relatività, la statistica eccetera permette di imparare qualcosa di effettivamente utile (sono tutti argomenti già affrontati parzialmente o che verranno affrontati a breve) partendo da una storia che ci fa immedesimare e ci fa cogliere in pieno il messaggio. Ho trovato ambedue gli incontri molto piacevoli, e così è stato anche per i miei compagni di classe che hanno partecipato. Ci tenevo semplicemente a complimentarmi, perché non è facile portare avanti un lavoro del genere, soprattutto perché si ha a che fare con dei ragazzi, e da ragazza posso dire che è difficile riuscire a prestare attenzione a conferenze riguardanti temi simili, perché nella maggior parte dei casi il professore inizia a presentare un lavoro che non riesce a catturare l’attenzione. Oggi non è stato così, e credo che nessuno dei presenti abbia pensato anche per un istante che il tutto fosse noioso o poco interessante. Spero di essermi espressa abbastanza bene, ci tenevo a farle sapere questa mia opinione. Spero di poter partecipare ancora a qualcuno dei suoi incontri!

  • Spettacolo fantastico!!

    Come ho scritto sopra, lo spettacolo che ha fatto questa mattina nella nostra scuola è stato a dir poco strepitoso, fantastico davvero!
    La ringrazio anche da parte dei miei compagni e amici di scuola, spero che anche negli anni futuri passi a fare un saluto, insegnando e nel contempo divertendo le future generazioni qui al liceo galilei di Trento. Spettacolo magnifico, mi aveva già impressionato quello dell’anno scorso sulla fisica e questo sul gioco d’azzardo è stato altrettanto entusiasmante! Grazie!

    • federico benuzzi

      Grazie.
      per il feedback, ovviamente, ma ancor di più per l’augurio.
      tra l’altro, essendo un lavoro nuovo, è importante per me sapere che il messaggio arriva!
      A presto, fb

  • William Bacchi

    Ho visto lo spettacolo a Zola Predosa, mi è piaciuto per la concretezza degli esempi e il ritmo incalzante.

    Forse si potrebbe provare a mettere qualcuno a giocare a sessant’1 all’inizio dello spettacolo e alla fine, fargli i conti in tasca.

    Non so se uno spettacolo come questo può aiutare chi già è dipendente dal gioco, ma probabilmente potrebbe far riflettere qualche giocatore casuale inconsapevole prima che sia troppo tardi.

    • federico benuzzi

      innanzitutto grazie per il feedback: per me ogni commento è oro!

      l’idea di “mettere qualcuno a giocare a sessant’1” non mi dispiace! ci rifletterò!

      per il resto, condivido appieno la tua analisi! il mio è un lavoro per prevenire, non certo per curare. …e il “faro” che mi ha guidato lo trovi (anche) qui: http://www.dm.unibo.it/~contucci/public_html/Research/css.pdf : secondo l’OCSE cultura scientifica e % di reddito spesa in scommesse sono inversamente proporzionali, da cui l’idea di “divulgare”. …ma la rivoluzione vera sarebbe mettere tutto questo nei programmi scolastici: a più livelli ed obbligatorio.

      buon tutto, f.

      • Federico Marmiroli

        Oggi sono stato allo spettacolo ed è stato più che grandioso!!!
        Mi è piaciuta molto la parte in cui hai spiegato il ritmo delle palle da giocoliere.
        Invece a mia sorella di 7 anni è piaciuta la parte in cui hai spiegato come un corpo sta in equilibrio.
        Grazie per lo spettacolo, ci siamo divertiti tantissimo!

        • federico benuzzi

          Devi sapere che oggi sono uscito di casa alle 8, alle 9 ero a Reggio per montare, spettacolo alle 11 e alle 17 e poi rientro…
          Ora sono le 21: sono arrivato da poco, stanco, e devo ancora far la doccia e mangiare.
          …ma un messaggio così mi fa sentir che, sì, ne vale la pena.
          Grazie.

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