
come fosse la prima volta, come se non avessi mai smesso
Il 22 febbraio 2020 ero a Carpi, per le scuole medie Margherita Hack: un istituto fortunato, visto che hanno un’aula magna adibita a teatro[1]. La replica di Fisica sognante era andata molto bene[2]: i ragazzi di seconda erano stati attenti e partecipi durante la performance, curiosi e tutto meno che timidi durante il botta e risposta finale. Pago del mio lavoro ho messo in ordine le valige con il materiale da giocoliere, i due pc, il mio microfono, monociclo e vestiti, ho fatto stretching[3], ho salutato il “capo” (ci saremmo dovuti rivedere la settimana dopo per una replica de L’azzardo del giocoliere per i ragazzi di terza) e sono rientrato a casa per adempiere alla contabilità: non vedevo l’ora di finire per godermi quello che rimaneva del fine settimana. Avevo bisogno di staccare: le conferenze spettacolo erano state molte, i primi mesi dell’anno, e io avevo avuto poco tempo per riprendermi… ma i mesi che venivano sarebbero stati ancora più pieni: il 25 dovevo essere al Fermi di Bologna, poi Modena, Varese, Bergamo, Roma, la Calabria, l’Albania… tra i 10 e i 15 appuntamenti al mese sino a fine maggio[4]. Poi la sospensione delle attività didattiche per le scuole, causa emergenza sanitaria.
Ho passato la prima settimana al telefono cercando di spostare lo spostabile alle pochissime date libere di fine maggio, inizio giugno, nel tentativo di ridurre al minimo le perdite. Ho anche dato vita a un progetto che avevo in mente da tempo, per non buttare via l’occasione che un breve stop mi regalava: ho noleggiato un teatro[5] come location e ho pagato un professionista per riprese e montaggio per produrre un video per ognuna delle mie routine[6] e uno promozionale[7]. Poi hanno chiuso le scuole, gli spettacoli teatrali, gli eventi pubblici.
Chiuso in casa ho cercato di non farmi prendere troppo dallo sconforto e ho usato il tempo che avevo per riprogrammare le date che saltavano (per quanto possibile) o cercare accordi per il futuro per quelle definitivamente annullate e intanto ho lavorato su uno spettacolo nuovo: Fake – di bufale si muore[8]. Poco prima del lockdown definitivo Stefano Marcellini, del CICAP, mi aveva invitato a lavorare su quel tema passandomi molto materiale. Ricordo ancora la risposta: “grazie, però devo aspettare un periodo in cui avrò più tempo” … non lo avessi mai detto!
Di tempo ne ho avuto sin troppo e dopo tre mesi di studio, riflessioni e lavoro è nata una nuova conferenza-spettacolo che vorrei lanciare sul mercato non appena si tornerà alla normalità. Fine aprile, pensavo…
Poi è diventato chiaro che no, avrei dovuto aspettare ancora a lungo. Non solo per i DPCM, ma anche perché a metà aprile mi hanno spostato la data del 16 ottobre 2020 per i mondiali dei Kangourou della matematica[9] a ottobre DUEMILAVENTIDUE.
…ho una data nel 2022…
Negli ultimi anni il mio lavoro di divulgazione, fatta eccezione per alcuni festival o eventi estemporanei organizzati da comuni o associazioni, è stato per scuole e piccoli teatri.
Scuole che riaprono a giorni e teatri che faticano ancora a programmare, a causa della riduzione dei posti. Sommando a questo che in luglio e agosto sono almeno 5 anni che non prendo impegni (per il bisogno di “staccare” di cui parlavo prima) dopo il 22 febbraio sono stato fermo sei mesi abbondanti.
Ora, so che c’è chi ha perso il lavoro e chi molto di più, quindi non sono certo qui a piangermi addosso o altro: sono a condividere con voi il vissuto come ho sempre fatto. Ed è stato difficile.
Perché dopo 23 anni che salivo su un palco 2 o 3 volte a settimana, sopportare il niente e l’incertezza per 6 mesi è stato pesante.
In questi mesi mi sono aggrappato a piccole cose: un paio di interviste in rete[10], un intervento on-line per Progetto Zattera[11], una comparsata su RAI-Gulp[12], la produzione (ogni 15 giorni) di video divulgativi sul mio canale youtube[13], … ma ho capito che non fa per me. Il 29 settembre, per Carpi in scienza, farò ancora un tentativo[14], ma io “funziono” su un palco, col pubblico dal vivo. È lì che posso “dare” veramente.
E così ho riempito da maggio a settembre con altri due progetti: un’ulteriore conferenza-spettacolo, su un tema nuovo e, penso, di grande interesse[15] (su cui sto ancora lavorando) e la stesura di un nuovo libro sulla fisica dei giocolieri[16] (bozza finita, in attesa di revisione) aspettando la prima data…
E sempre in attesa di ricominciare mi sono allenato praticamente tutti i giorni, 2 o 3 ore, ho ripassato i testi degli spettacoli, ho studiato.
E ho scritto ai miei referenti storici, mi sono immaginato alternative, ho pianto. Più di una volta, ad essere sincero, nella paura di perdere questo mestiere che amo tanto.
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Poi, dopo 6 mesi di astinenza, dubbi e paure, una mini tournée.
Il 4 settembre a Ferrara per la scuola d’eccellenza in preparazione delle olimpiadi della fisica OLIFIS, il 5 e il 6 a Castiglion del Lago per L’isola di Einstein[17]. Eventi programmati per tempo e in sicurezza a cui non ho voluto pensare sino all’ultimo: avevo paura a sperare, ad immaginarmi sul palco, a pensare al meteo, a guardare i contagi…
…
Quando ho dovuto preparare il materiale (vestiti, attrezzi, pc, impianto audio, …) un mix di automatismi, dejavu, attimi di smarrimento. Poi il viaggio, il montaggio, le prove. Una cena frugale e il pubblico. Mi presentano, salgo sul palco: l’emozione della prima volta, dopo anni che non provavo più un batticuore di quel tipo, e il testo dello spettacolo che corre come se il 22 febbraio fosse stato il giorno prima. Sguardi attenti, risate sommesse dietro le mascherine, applausi un posto sì ed uno no, per assicurare il distanziamento. Emozioni vecchie e intense, brividi nuovi e inattesi: senso. Repliche come fosse la prima volta, come se non fossi mai sceso dal palco.
Negli ultimi anni già a metà settembre avevo il calendario pieno sino a fine maggio. Quest’anno ho un paio di date in forse arrivare a fine anno, qualche progetto per la primavera, uno spettacolo confermato per il 2022. Lontana è la normalità, ancora molto avrò da aspettare e investire. Ma innanzitutto ho capito che, anche in tempi di Covid è possibile fare, e presto manderò ai miei contatti le proposte partorite. E soprattutto mi è chiaro come non mai quanto voglia tornare a fare questo lavoro a tempo pieno. Quanto per me sia importante.
Vado a prepararmi “per domani”. Vi aspetto.
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…e stessa cosa per il canale youtube… vi aspetto!
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[1] Americana con faretti, palco 6×4 alto un metro, impianto audio con mixer a 16 canali, microfoni vari compresi archetti e gelati senza filo, poltrone comode. …tanta invidia!
[2] Spesso alle medie usano i miei lavori in un’ottica di “orientamento alla scelta delle superiori”.
[3] Essendo una classe ’76 non posso permettermi di fare spettacolo senza poi tirare e rilassare i muscoli, foss’anche per solo 5’… sig.
[4] E a tutto questo sarebbe da aggiungere la mia “vita parallela” di docente.
[5] Il Dehon di Bologna
[6] Diablo, mattoni, palline e cappelli – video non solo ricordo, ma surrogato delle esibizioni dal vivo che potrò usare quando sarò troppo vecchio per esibirmi o in caso di problemi di salute.
[7] Ancora nel cassetto, in attesa di tempi migliori.
[8] Dove si trattano solo bufale di stampo scientifico, ovviamente.
[9] Dove avrei dovuto esibirmi con Dreamy Physics, fisica sognante in inglese
[10] Per il San Prospero di Reggio Emilia e per l’INFN
[11] 6 le date saltate organizzate da loro… è una piccola realtà del varesotto che però fa un lavoro culturale enorme ed enormemente importante. E per la fiducia che mi hanno riconosciuto in tutti questi anni li ringrazio.
[12] Per la quale ringrazio Federico Taddia
[13] Video di massimo 4 minuti realizzati in piano sequenza: non un taglio, nessun montaggio, un unico ciak. Video, quindi, che mi hanno richiesto di lavorare (per la loro realizzazione) attorialmente. A sopperire cioè a ciò di cui sentivo la mancanza.
[14] Le favole del Il giocoliere della scienza: un lavoro costruito ad hoc, per le scuole elementari. Chiunque volesse assistere può contattare direttamente l’organizzazione
[15] Non appena pronta la pubblicizzerò su tutti i miei canali!!
[16] Dovrebbe uscire in primavera. Ed in concomitanza vorrei organizzare un grande evento gratuito in centro Bologna! Restate sintonizzati!
[17] Un festival di divulgazione scientifica meraviglioso. Organizzato, con gande coraggio, totalmente in presenza. E per questo ringraziamenti e plauso a Psiquadro e a tutti gli organizzatori.
“Non esistono domande banali, solo risposte superficiali”
GRANDE!
Vai così, Federico, come una molla carica! Buon lavoro!
Viva le molle!
Per il resto grazie e…a presto!